Sotto il segno del C A R N E V A L E |
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Arlecchino |
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La Storia Fece
il suo ingresso verso la meta’ del cinquecento come “Zanni” ed è
nativo dei Bergamo bassa. Inizialmente il suo dialetto era di quella terra
ma poi’ iniziera’ a parlare veneto, lingua piu’ dolce ed aggrazziata.Il
suo costume inizialmente bianco, variera’ col tempo a causa dei continui
rattoppi, in mille colori
fino ad arrivare a quello che conosciamo oggi: losanghe e triangoli
di tutti i colori. Alla
cintura tiene un bastone corto che dovrebbe servire per difesa anche se
tutte le volte è lui che lo prende sulla schiena, ed un portamonete
(chiaramente sempre vuoto!!) Ne combina di tutti i colori, inventa burle ed è un imbroglione nato soprattutto verso i padroni taccagni presso i quali è al servizio e con le sue eterne battute riesce sempre a strappare risate a crepapelle e l’unica cosa che fa lavorare è la sua.. lingua, in quanto è un eterno fannullone. |
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Testo di Michela Michelozzi - Tutti i diritti Riservati
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