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MANTOVA, CITTA' ASTRALE

 


Nel 1989 vi fu la ricostruzione ex novo di tutta la macchina astronomica dell’orologio pubblico di Mantova, eseguito per la prima volta nel 1473 da Bartolomeo Manfredi secondo un disegno di cui peraltro si ignoravano le caratteristiche.

L’opera, portata a termine nel giugno 1473, era stata collocata sulla "nuova torre" di piazza, edificata da Luca Fancelli, nel dicembre di quello stesso anno, e di giorno in giorno s’era quindi provveduto a farla più bella. Ne era stato artefice il matematico ed astrologo Bartolomeo Manfredi dell’Orologio, soprannome ereditato dal padre Giovanni, costruttore di un precedente orologio, menzionato nel 1413

L’orologio cne fu esposto sulla torre fu una vera meraviglia astronomica e astrologica, in cui tutta la città fu chiamata a "specchiarsi" per riceverne i responsi, come in un oracolo corrusco d’oro, autentica immagine cosmica, cielo materiato.

 
http://www.gorla-a.it/PiazzaErbe.htm


 


SALA DEI VENTI
 

 

Abitata da Federico II Gonzaga (questa era il suo studiolo privato), la Camera dei Venti fonda il suo programma iconologico su antichi testi di astrologia che godono della massima autorità negli ambienti umanistici dell'epoca.

Ogni scena dei tondi (a tecnica mista, affresco e tempera) illustra un prognostico legato alle costellazioni sorgenti nel firmamento contemporaneamente ai segni zodiacali (realizzati in stucco dorato su fondo nero), disposti tutto intorno ad una densissima volta ornate da scene e figure di divinità olimpiache. Il tema astrologico, secondo il Gombrich, sarebbe tratto dai testi astrologici di Manilio (poeta latino dell'età imperiale che, in polemica con Lucrezio, crede che l'universo non sia governato dal caso, ma dalla divina ragione) e di Firmico Materno.
L'iscrizione incisa al di sopra della porta che si apre sulla Camera delle Aquile (o di Fetonte): DISTAT ENIM QUAE / SYDERA TE EXCIPIANT, è tratta dalla VI satira di Giovenale e ammonisce che il destino degli uomini dipende dalle stelle fauste o infrauste sotto le quali essi nascono.


http://www.mynet.it/mantova/arte/te/venti.htm

 

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SALA DELLO ZODIACO

 
 

 

Fra l'appartamento degli Arazzi e il Salone dei Fiumi nel Palazzo Ducale di Mantova si trova la cosiddetta Sala dello Zodiaco, costruita per volere del duca Guglielmo Gonzaga alla fine del XVI secolo nella parte del palazzo detta Corte vecchia. La volta, eseguita a fresco da Lorenzo Costa il Giovane nel 1579, ha al centro della composizione Diana-Luna sul carro trainato da cani attorno alla quale, su sfondo blu, appaiono le figure dello Zodiaco e le costellazioni le cui fisionomie sono tracciate da gruppi di stelle dorate. E' stato ipotizzato che la decorazione sia un omaggio al cardinale Ercole Gonzaga, zio di Guglielmo, a cui alluderebbero alcune costellazioni legate alle storie di Ercole. Il fatto che la volta rappresenti un momento preciso e non una generica volta celeste fa pensare in realtà che si tratti della visualizzazione dell'oroscopo del duca. Astrea, la Vergine, costellazione che Diana raggiunge nella volta, con il motto «unicuique suum» è infatti una delle imprese del duca Guglielmo. A suggerire la composizione potrebbe essere stato l'erudito Giovanni Paolo Donati, autore di un libro di astronomia, le Theoriche, dedicate a Guglielmo o don Gregorio Capiluti, olivetano e abate del convento di Gradaro, redattore di un oroscopo del duca nel 1581.

 

http://www.italica.rai.it/rinascimento/parole_chiave/schede/mantova.htm

 

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