E'
solo una questione di... di Laura Poggiani (pubblicato su Sirio n. 233) |
|
Il commissario Dumm, di pessimo umore, era seduto alla sua scrivania. Come sempre, quando Marte arrivava in prossimità del suo Sole di nascita oppure la Luna attraversava il suo Segno solare, la giornata era caratterizzata da eventi piuttosto negativi, fonte di arrabbiature che, talvolta, si trascinavano per alcuni giorni, malgrado l’animo di Dumm fosse fondamentalmente pacifico. Oggi era appunto una di quelle giornate e l’approssimarsi anche di Urano al quadrato del suo Marte gli faceva dedurre come, quasi certamente, la giornata non solo difficilmente sarebbe trascorsa tranquilla ma sarebbe stato anche meglio tenersi alla larga dagli Aquario! Pensando
quello, osservò la stanza del suo superiore, Jack Drummond, un Aquario
appunto, ma con Luna, Mercurio e Venere in Capricorno… Un vero duro,
dalla freddezza proverbiale! Anche quando si arrabbiava – cosa peraltro
assai rara - manteneva una calma serafica ed a tradirlo erano soltanto gli
occhi, improvvisamente rossi e cattivi. Questo avveniva principalmente
quando Dumm afferrava il suo famigerato libretto di effemeridi per
risolvere più facilmente qualche caso intricato. Diventava poi difficile,
in effetti, dichiarare nel rapporto che il colpevole era stato smascherato
“a causa del passaggio di Saturno sul suo Nettuno radix” e Dumm doveva
far ricorso a tutta la sua fantasia per trovare delle parole che il suo
superiore fosse in grado di comprendere facilmente e soprattutto
accettare. Quella
mattina, però, il suo superiore sarebbe stato assente, chiamato ad una
riunione con il sindaco e quindi Dumm trasse un sospiro di sollievo. Fece
mente locale: non conosceva nessun altro Aquario, la sua auto era
prudentemente ferma in garage… Restava solo quel maledetto computer con
cui stava litigando quella mattina dal primo istante in cui era arrivato
al Dipartimento. Dopotutto anche il pc era associato all’Aquario! Sorrise
tra sé mentre faceva tutte queste considerazioni e si accorse solo in
ritardo del brusio sempre più concitato proveniente dall’esterno. Ad un
tratto la porta si spalancò e l’agente Perry entrò nella stanza, come
suo solito, con una certa irruenza facendo volare per terra diversi fogli
che Dumm aveva appena terminato di stampare, dopo una lite furibonda con
il pc. “Perry!”
tuonò mentre correva a raccogliere i fogli “Ho faticato ben due giorni
per scrivere questo rapporto, se ne perdo anche un solo foglio ti spedisco
immediatamente a dirigere il traffico della 27ma nell’ora di punta!” Per
niente spaventato, Perry fece una grassa risata “Commissario, sa bene
che ho l’abitudine di gesticolare ogni volta che parlo! Non oso pensare
a cosa succederebbe nella 27ma quando qualche incauto turista provasse a
chiedermi delle informazioni!” e pensando alla scena, scoppiò a ridere
ancora più forte. Di colpo tornò serio e disse “Commissario, abbiamo
un reo confesso. Un uomo sostiene di avere appena ucciso il fratello” Dumm
inarcò come suo solito il sopracciglio destro, come sempre quando qualche
particolare non gli era chiaro. “Ebbene, Perry? Raccogli la sua
dichiarazione e passalo direttamente alla Mobile!”. Così dicendo, voltò
le spalle a Perry e litigò ancora con il pc che proprio in quel momento
aveva ripreso a fare le bizze interrompendo la stampa del travagliato
rapporto proprio a metà. Un’imprecazione sfuggì a Dumm “Ma per
Giove!” e il pugno piombò, in uno scatto di rabbia, sulla tastiera. Per
nulla impressionato il pc continuò a mostrare qualche cartello di errore
prima di riprendere poi la stampa regolarmente. Dumm sorrise allora
soddisfatto. “Capo,
mi ascolti… E’ un caso molto strano, deve venire assolutamente. Il
tipo qua fuori sostiene di aver ucciso il fratello… Ma il morto poi e’
scappato. Insomma, non ho capito niente di quello che ha detto!” Dumm
spense la stampante che ormai era arrivata nel frattempo alla fine del suo
lavoro stancamente fermandosi dopo un gemito piuttosto sospetto, e seguì
Perry nella stanza adiacente. Gli
occhi rossi, bagnati dalle lacrime, l’aspetto sconvolto. Ecco come
apparve a Dumm Nick Mc Person, un giovanottone atletico, piuttosto magro,
dai capelli cortissimi e l’aspetto piacente. Doveva essere un
Sagittario, pensò Dumm. Spostò di poco lo sguardo e notò come Nick
avesse appoggiato le sue cose, uno zainetto, proprio sulla scrivania
dell’agente di turno, intento a raccoglierne la confusa deposizione,
costringendolo in uno spazio ristretto della scrivania. Dumm sorrise. Sì,
proprio Sagittario e adesso infatti stava prontamente cercando di
appropriarsi anche dello spazio rimanente, costringendo il povero agente a
spostare tutte le sue carte perché, oltre che lo zainetto, Nick
pretendeva di piantare sulla scrivania anche i suoi gomiti, nascondendo il
volto tra le mani. Ebbe un sobbalzo al sopraggiungere di Dumm. “Commissario,
nessuno mi vuole credere… ma è andata proprio così! Ho ucciso mio
fratello!” Dumm
spostò lo zainetto, fece cenno ad un agente di lasciargli il posto e
sedutosi di fronte a Mc Person gli disse pacatamente “Avanti, mi
racconti tutto dall’inizio”. Nick
trasse un respiro profondo e ricominciò il suo racconto. “Io
e mio fratello Frank siamo gemelli….” Dumm lo interruppe subito
“Intende del Segno dei Gemelli?” chiese mentre preoccupato si
domandava come avesse potuto sbagliarsi così! “No, no, commissario,
siamo del Sagittario. Intendo dire proprio che io e mio fratello siamo due
gemelli monozigoti” Dumm sorrise rassicurato e fece cenno a Nick di
proseguire. “Qualche
anno fa decidemmo di avviare insieme un’attività. Sa, siamo sempre
stati molto legati ed io in particolare mi fidavo ciecamente di lui.
Quindi non mi sono preoccupato eccessivamente di come gestiva le cose
perché Frank è sempre stato più abile di me nel trattare gli affari, più
diplomatico. Ha l’ascendente Scorpione, Giove in prima Casa e una Luna
in Bilancia.” Dumm inarcò di nuovo il sopracciglio destro.
“Ascendente Scorpione? Luna in XII casa? Non ha mai pensato che potesse
essere invece assai spregiudicato, un po’ egoista e soprattutto un
provocatore naturale che si meraviglia dei guai che combina proprio a
causa di quel Giove in I?”. Nick
abbassò lo sguardo. “A volte sì, soprattutto in questi ultimi tempi,
ma proprio perché eravamo molto legati ho sempre sperato che questo
aspetto, comunque noto del suo carattere,Frank lo rivolgesse agli altri,
ma non contro di me, suo fratello gemello! Invece mi sbagliavo.” Nick
trasse un lungo sospiro e proseguì. “La nostra attività prese ad
andare a gonfie vele sin dall’inizio e quindi decidemmo di assumere
qualcuno. Ecco che arrivò allora nella nostra vita Sally Bridge. Sally si
è presentata subito come una ragazza molto determinata, efficiente,
capace nel suo lavoro. E’ della Vergine con Marte in I casa quindi il
suo piglio deciso ben si sposava con l’immagine competitiva della nostra
attività” Nick abbassò un attimo la voce e, in tono cameratesco, disse
al commissario “Sa, forniamo consulenza specifica ai brokers che
speculano in Borsa seguendo le nostre indicazioni. In pratica, osserviamo
e studiamo le eclissi: A seconda che siano di Sole o di Luna, del Segno e
degli aspetti, siamo in grado di stabilire l’andamento del mercato
azionario preventivando un “bear” o un “bull” “ Dumm
trasalì sulla sedia “Un… che cosa? Cosa hanno a che vedere gli orsi e
i tori con la borsa? Giovanotto, torniamo ai fatti. Stiamo parlando di
Borsa o di attività rupestri?” scattò indignato ancora pensando a
quell’Urano negativo che gli stava massacrando il suo Marte natìo. Nick
rise “Commissario! Sono termini borsistici per indicare il mercato in
rialzo o in caduta! Ad ogni modo, tornando ai fatti, la nostra attività
andava bene fino a che sia io che Frank iniziammo una corte serrata a
Sally. Sa, come le dicevo siamo gemelli ed ogni cosa la facciamo
insieme!”. Dumm ascoltava in silenzio pensando che sarebbe stato
difficile ottenere un racconto dettagliato, sintetico e circostanziato nei
fatti essendo Nick un Sagittario, quindi prolisso. Si mise quindi comodo
nella sedia ad ascoltare il resto del racconto. “Insomma,
praticamente uscivamo con Sally a turno in attesa che lei decidesse chi
dei due le piaceva di più. Così mio fratello arrivò a prometterle mari
e monti, le dette carta bianca anche contro il mio parere, aveva proprio
perso la testa per lei ed anche io. Ma Sally… Sally in realtà non era
interessata a nessuno di noi due ed un giorno casualmente intercettai una
sua telefonata con un tipo del Queens, un certo Mailgate, un broker
spregiudicato che cercava, attraverso Sally, di arrivare al nostro sistema
previsionale della Borsa. Affrontai allora Sally chiedendole spiegazioni
ma lei mi rise in faccia dicendomi che ero come al solito un tonto
Sagittario, tentò di convincermi che Mailgate in realtà poteva esserci
molto utile e stava aggiungendo qualcosa quando in quel momento giunse mio
fratello, attirato dalle grida della discussione. Come l’ho visto, ho
provato a spiegargli cosa stava succedendo ma Sally, astutamente, è
intervenuta sostenendo che non era vero niente, che in realtà mi stava
solo dicendo che aveva scelto lui e che io non volevo accettarlo!” Nick
chiese un bicchiere d’acqua e bevutolo tutto d’un fiato, riprese il
racconto “Mio fratello le ha subito creduto, nemmeno si è fermato a
riflettere, ha dato sfogo al suo odio e si è scagliato su di me! Mio
fratello! Ancora non riesco a crederci!” i singhiozzi ormai lo
scuotevano “Accusava me, suo fratello, la persona che più di ogni altra
gli era sempre stata vicina, di volergli soffiare la ragazza, di non voler
accettare le cose… Io non credevo alle sue parole, abbiamo discusso, poi
iniziato a prenderci a pugni e sono scivolato cadendo a terra. Frank stava
ancora per lanciarsi su di me ed io istintivamente ho afferrato il
fermacarte sulla scrivania. E’ una grossa Tormalina Nera che
Sally sosteneva servisse ad annullare le radiazioni del pc. Con quella
pietra, l’ho colpito alla testa e l’ho visto crollare a terra.
Sconvolto, ho cercato di scuoterlo, di rianimarlo… Ma mi sono reso
invece conto che era morto!” Dumm
inarcò ancora il sopracciglio “E Sally che faceva?” “Sally…
Se n’è andata appena abbiamo iniziato a prenderci a pugni, non so che
fine abbia fatto, io sono subito corso qui per denunciare il fatto e
costituirmi” Dumm
chiese allora a Perry “Non capisco. Mi sembra una storia molto semplice.
Abbiamo dei fatti circostanziati, un colpevole reo confesso, una
vittima… Dove sta il problema?” Perry
strinse gli occhi facendolo assomigliare ad un gatto sornione mentre
sogghignava soddisfatto “Commissario, abbiamo seguito il signor Mc
Person sul luogo dell’accadimento.. ma non c’era nessuna traccia del
cadavere!” Dumm,
con ormai aria annoiata, sbadigliò “Avete perlustrato la zona? Magari
era solo svenuto… Oppure qualcuno, forse anche quella Sally, ha portato
via il cadavere…” “Certo,
capo. Nessuna traccia di sangue, nessuna traccia di colluttazione, tutto
era di un ordine quasi innaturale” Dumm
sorrise: “Perry, quante volte devo ricordartelo! E’ sempre drammatico
quando abbiamo a che fare con un nativo della Vergine perché il suo amore
quasi maniacale per l’ordine e la precisione fa sì che pulisca e
riordini tutto cancellando quindi prove e indizi! Sarà successo anche
stavolta la stessa cosa” A
quel punto Dumm prese nuovamente il suo libretto delle effemeridi e
chiese: “Che ore sono adesso, Perry? Il mio orologio deve ancora essere
aggiustato” Perry
rispose “Si son fatte già le 11.30.
Perché, capo?” Dumm
sorrise serafico e, afferrato un foglio di carta iniziò a tracciare il
Tema di quell’esatto istante “Perry, si chiama Astrologia Oraria ed è
un antico metodo astrologico che permette di ottenere una risposta a
qualsiasi domanda. Allora la domanda che dobbiamo porci adesso è: dove si
trova Frank Mc Person?” Così
dicendo, Dumm tracciò il Tema orario e notò come l’ascendente fosse
collocato in Bilancia e Venere, dominatrice di quel Segno, collocata
proprio in III Casa, quella dei fratelli, era congiunta a Marte-violenza.
Dumm si fece pensieroso. Marte è anche un pianeta malefico e questo
descriveva bene l’omicidio colposo raccontato da Nick. Già, ma dove
poteva essere nascosto allora il corpo? Dumm
continuò la sua analisi del tema orario e notò come proprio Venere fosse
anche in aspetto positivo a Saturno. e allora si illuminò. “Perry,
Mc Person, seguitemi! Torniamo a fare un veloce sopralluogo”. Quando
arrivarono nell’ufficio di Mc Person, teatro del racconto di Nick, Dumm
constatò l’ordine assoluto e virgineo che regnava in quella stanza.
Dumm si guardò intorno e chiese “Esiste una soffitta, una rimessa,
qualcosa del genere?” Nick,
perplesso, annuì “Certo, abbiamo una soffitta abitabile proprio qui
sopra. E ci si accede da….” Si fermò di colpo “Ci si accede proprio
da questa stanza! “ Tirando per la manica il commissario Dumm, lo portò
proprio al centro della stessa mentre Perry accendeva le luci illuminando
il locale. “Ecco, vede il soffitto? C’e’ una botola dipinta dello
stesso colore così da non essere immediatamente visibile”. Corse a
prendere una scala e aprì la botola che immetteva nel locale sovrastante. Quando
vi salirono, la scena che si trovarono di fronte era agghiacciante: Frank,
giaceva a terra esanime, mentre Sally ancora puntava la pistola contro di
lui. Si voltò appena ad osservare i nuovi ospiti poi, visto Nick, disse
con un filo di voce “Nick… Non lo avevi ucciso, era solo stordito. Ma
era arrabbiatissimo con te e così ha pensato di fartela pagare
nascondendosi quassù e godendosi la scena quando sei arrivato con la
polizia. Ma non ha sentito solo la polizia. Ero tornata indietro appena ho
visto che ti allontanavi sconvolto. Mentre lui si medicava la ferita, io
rimettevo a posto l’ufficio. Mi sono allontanata un attimo e non l’ho
rivisto, credevo fosse andato via. Invece era salito quassù. Io ho
chiamato Mailgate dicendogli che ero sola e quindi gli avrei portato
stasera stessa ciò che a lui interessava e così saremmo partiti insieme.
Frank mi ha sentita. Ha iniziato a urlare ed io sono salita per cercare di
calmarlo. Ma non voleva saperne, voleva denunciarmi. Ho preso la pistola,
dovevo difendermi…” Si voltò a guardare Nick negli occhi “Dovevo
difendermi, capisci?” Mentre
la squadra omicidi prendeva in consegna Sally e portava via il cadavere di
Frank, Dumm si avviò verso l’auto di servizio mentre, tra le mani,
stringeva ancora il Tema Orario. Adesso doveva solo pensare a stendere il
verbale e sapeva già che ancora una volta non sarebbe stato facile.
di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati |