FENG SHUI

Armonia dell'ambiente

di Roberto Berretta

 

 

Cos’è il FENG-SHUI ? Ecco veramente una bella domanda.

È la prima che in genere che mi viene rivolta da coloro che non ne hanno mai sentito parlare.

Il Feng-Shui (si pronuncia fen-sciuei) ha una tradizione millenaria e dovendone dare una definizione la esprimerei in questi termini: l’arte di armonizzare l’ambiente che ci circonda, mettendolo in sintonia con il nostro essere più profondo, il nostro campo energetico.

Sì perché come in ogni argomento che abbiamo trattato, l’energia sta alla base di tutto ciò che è stato creato.

Coloro di Voi che già mi conoscono, sanno quale dedizione io ho nei confronti dell’energia, soprattutto quella generata dalla Natura.

Il Feng-Shui, letteralmente, significa            Vento ed Acqua, gli elementi che più servono a modificare la forma del territorio.

Oggi vediamo fiorire programmi televisivi dove la Terra, il pianeta in cui viviamo, viene riscoperto via, via: riappare perfino il nome Gaia che per noi astrologi significa proprio la Terra, un punto che non viene quasi mai segnalato sulla Carta del Cielo di nascita, ma che per Vostra conoscenza è l’esatto opposto del Vostro Sole di nascita.

Nell’astrologia evolutiva esso ha grande importanza, soprattutto se in congiunzione con uno dei pianeti.

Il mio avvicinarsi al Feng-Shui, risale ad una decina di anni fa, nel 1990, quando soggiornavo nella Polinesia Francese e fù un vecchietto terribilmente simpatico che mi introdusse a queste pratiche.

Dovete sapere che a Tahiti, i cinesi rappresentano una fetta molto importante della popolazione locale: la storia li vede importati nell’isola come lavoranti per la coltivazione del cotone, ma visto il fallimento della medesima, gli stessi si dedicarono al commercio che con il passare del tempo li ha visti diventare i re incontrastati del territorio.

Praticamente il 70% delle attività commerciali è gestito attualmente da loro.

Questo ha fatto sì che da umili operai siano divenuti ora persone benestanti con un notevole peso sulla gestione economica del paese; la loro comunità si è ampliata e con essa le loro antiche usanze, religiose e culturali.

È stato costruito un tempio, ed ogni anno l’inizio dello stesso viene festeggiato dando ampio spazio alle manifestazioni della loro tradizione.

Fu così che cominciai a frequentare il giardino del tempio, sempre più affascinato dalle loro usanze,

mi avvicinai quindi al TAI-CHI e di conseguenza al loro pensiero di come affrontare la vita armonizzando i nostri flussi di energia.

Un aneddoto a cui voglio dare spazio è quello dell’insegnamento del Tai-chi: dovete sapere che in quei luoghi, lo stesso non è praticato in una palestra, bensì nel cortile del tempio, e non in orari campati a caso, come facciamo noi occidentali, bensì il mattino alle 6, in pratica al sorgere del sole.

Non è ammessa inoltre alcuna trasgressione alle regole e, chi arriva in ritardo trova i cancelli chiusi e se vuole può seguire la lezione dalla strada.

Il maestro in questione aveva una novantina d’anni, ma ne dimostrava al massimo 60.

Non parlava quasi mai, e la lezione si svolgeva in assoluto silenzio: il nostro compito era seguire i suoi movimenti, senza alcuna spiegazione, cercando di imitarlo nel modo migliore possibile.

La cosa strana che più mi colpì, fu il fatto che lui ci vedesse pur senza guardarci, la sua persona era sempre rivolta verso il sole nascente e noi come lui; eppure, terminati gli esercizi, lui passava in mezzo a noi e correggeva i nostri movimenti come se ci avesse seguiti passo, passo nell’esecuzione.

La cosa mi affascinava e fu così che con una gran faccia tosta, una mattina mi rivolsi a lui ponendogli un’infinità di domande: i miei perché lo facevano sorridere, diceva che noi occidentali abbiamo sempre bisogno di perché, e questo in modo incessante, mentre al contrario dovremmo metterci all’ascolto e questo risolverebbe tutte le nostre domande.

Ma dovevo essergli simpatico, perché più passava il tempo e più la nostra confidenza aumentava: aveva capito di trovarsi di fronte una persona dotata di un’insaziabile curiosità e questo mi disse, lo faceva sentire più vivo.

Diceva che io aumentavo con la mia presenza, il suo livello di energia e che quindi, in qualche modo mi era debitore e doveva assolutamente pareggiare i conti.

Fu così che cominciò a parlarmi del CHI, il flusso di energia.

Esso è basato sul pensiero taoista dove l’intero Universo è permeato da questa energia ed è visto come un tutto unico in cui tutte le parti sono in relazione tra loro e si influenzano a vicenda.

Lui mi diceva che ogni nostro problema è dovuto alla mancanza di armonia in noi stessi; l’energia che scorre nelle nostre vene è la stessa che mantiene i pianeti nelle loro orbite e il comportamento dell’uomo, ai nostri giorni, oltre a disequilibrare la nostra società, di riflesso sta facendo degenerare anche l’equilibrio di tutto l’universo.

La Terra è da considerarsi un essere vivente ed il Feng-shui, potremmo definirlo, non a torto l’agopuntura della Terra.

Nell’uomo esistono per la medicina cinese, dei meridiani energetici e la nostra salute dipende sostanzialmente dall’equilibrio nei flussi del CHI: la patologia si instaura quando il CHI si accumula o si disperde troppo.

Per la Terra il problema è lo stesso, e ben lo sapevano gli antichi che erigevano, monumenti o semplicemente dolmen e menhir nei luoghi ad alta concentrazione energetica per disperdere la stessa alfine che non nuocesse a coloro che vi abitavano in prossimità.

La mia frequentazione con questo signore continuava e finalmente un giorno mi parlò del Feng-Shui.

Furono mesi impegnativi, perché aveva la pretesa che tutti i giorni io frequentassi le sue lezioni e non fu facile visto gli altri miei impegni.

Feng-Shui: acqua e vento.

Il nucleo del Feng-Shui, sta nel concetto di Chi espresso come forma vitale che permea tutte le cose.

In gergo viene chiamato il respiro del Dragone ed è creato, utilizzato, distrutto e ricreato dalla vita stessa.

Quando siamo calmi e rilassati ed in uno stato meditativo, stiamo creando il Chi;

quando siamo arrabbiati, stiamo distruggendo il Chi.

Quando l’ambiente circostante è sereno e gli elementi si incontrano in modo produttivo viene creato il Chi; quando  l’ambiente è inquinato ed inadatto, il Chi viene nuovamente distrutto.

Quindi sul Chi si basa la nostra vita: esso può migliorare la nostra salute, la nostra ricchezza, i nostri rapporti, il nostro lavoro, in pratica la nostra vita.

Esso è fonte di pace, di prosperità e di benessere.

Ora se passiamo al lato pratico, comincerò a dirvi che esistono due scuole di Feng-Shui: la prima si basa sul concetto della forma, la forma soprattutto delle montagne, degli alberi, delle colline, dei  corsi d’acqua, del territorio insomma.

La seconda, chiamata la scuola del Compasso si occupa più precisamente della collocazione degli oggetti allo scopo di far fluire in modo omogeneo il Chi.

Se il Chi, viene ostacolato, rallentato e diviso, l’ambiente ne soffre di conseguenza, quindi l’unica soluzione è distribuire accuratamente l’arredamento lasciando al Chi un percorso sinuoso ed agevole.

A seconda dei siti che si possono prendere in considerazione per un’analisi, l’energia tellurica potrà essere nutritiva o debilitante e di conseguenza si può parlare di eccesso di Chi o carenza di Chi.

Ambedue le situazioni  si riflettono sulla nostra vitalità che dobbiamo considerare come fortemente influenzata dalla situazione energetica in cui viviamo.

Il Feng-Shui, quindi serve a mettere in equilibrio i campi energetici di un’ambiente, tramite diversi rimedi di varia natura che consentono di incrementare il flusso del Chi giusto ed eliminare gli effetti del Chi alterato.

Infatti una delle preoccupazioni che affliggono gli operatori è quella di evitare assolutamente il famigerato Sha-Chi, ovvero quel flusso di energia troppo forte che proviene da strade che puntano in linea retta verso la vostra casa, dalle linee ferroviarie, dalle linee dell’alta tensione, dagli spigoli vivi che possono trovarsi anche all’interno della vostra casa.

Quindi quando si opera, occorre osservare bene il sito in cui ci stiamo muovendo, e se determiniamo che esistano condizioni di instabilità o addirittura di pericolo, consigliare le persone  in un modo conveniente.

Occorre definire quali sono i quadri disarmonici della situazione analizzata: dobbiamo quindi agire praticando una sorta di agopuntura del luogo, utilizzando a seconda della bisogna mezzi come piante, specchi, fontane, campanelli eolici, luci, immagini e alla via così.

In questo modo vengono dispersi i blocchi energetici, si da nutrimento alle zone impoverite e si liberano quelle ostruite, affinchè  il Chi rimesso in movimento ricrei le situazioni ideali del luogo.

Se vogliamo considerare perché il Feng-Shui sia divenuto oggi una moda basta pensare allo stesso come ad un sistema ecologico ante litteram, cioè al rifiorire di una coscienza ecologica che ci fa di divenire promotori di idee  di rispetto verso l’ambiente che a noi sembrano inventate oggi ma sono perlomeno vecchie di 3000 anni.

Penso che l’antico detto cinese: ”Solo tre cose possono decidere il futuro: il Destino, il Feng-Shui e la Fortuna” possa riassumere in se tutto ciò di cui stiamo disquisendo.

Decidere il momento più propizio per iniziare qualcosa, mettere in perfetta sincronia tutti gli oggetti di un ambiente, portare l’armonia nei luoghi dove si ci reca, riattivare l’energia sono tutte parti di un vivere migliore che deve essere recuperato.

La variabile del tempo rappresenta il limite della percezione soggettiva del mutamento delle cose: in poche parole, è difficile per noi percepire in modo immediato l’erosione delle rocce od il mutamento di percorso che operano i corsi d’acqua nell’arco di centinaia di anni, e questo perché la nostra vita è di gran lunga più breve; notiamo invece attentamente il fenomeno dello scorrere delle stagioni e l’alternarsi del giorno e della notte perché sono per noi interminabili ripetizioni nel tempo in cui viviamo.

Da un punto di vista cognitivo una delle prime esperienze relazionali che intentiamo con il mondo esterno è quella del rapporto tra due enti che sono il cielo e la terra.

Ambedue non sono mai costanti, ma sempre in continuo mutamento: il cielo ospita la luce e regola il giorno e la notte, determinando di conseguenza il Tempo.

La terra rappresenta la solidità, ospita il buio nelle sue cavità, regola lo scorrere delle stagioni e determina lo Spazio.

Una delle visioni del Feng-Shui può essere questo concetto di passività e di attività dove lo Yin rappresenta tutto ciò che è ricettivo, quindi la donna, la Terra, il buio; lo Yang tutto ciò che è attivo, quindi l’uomo, il  Cielo, la luce.

In questo si può riassumere il concetto di “Tutto” : infatti nello Yin e nello Yang riscopriamo dalle stelle agli atomi, dalle cose alla personalità.

Nulla in natura rappresenta lo stato assoluto yin o yang poiché, pur dovendo necessariamente essere presenti sempre, seppur in percentuali diverse, essi sono in mutamento continuo e in trasformazione l’uno nell’altro, non potendo esistere l’uno senza l’altro.

Ritornando ora alla pratica, l’esperienza mi ha ormai insegnato che la qualità energetica di un sito dipende in modo particolare dalla forma delle colline o delle montagne che lo circondano.

Nel nostro contesto occidentale noi prendiamo in considerazione i seguenti parametri:

1)      la posizione dei quattro animali simbolici che rappresentano i protettori del luogo.

Questa posizione è standardizzata nel seguente modo:

al Nord troviamo la Tartaruga Nera, rappresentata da alte colline o montagne.

All’Est il Drago Azzurro, rilievi frastagliati come le scaglie del suo dorso

Ad Ovest la Tigre Bianca, rilievi più bassi e morbidi.

Al  Sud la Fenice Rossa, rappresentata da rilievi in lontananza.

2)    il trovarsi con l’abitazione quasi al centro di questo scenario.

3)   Avere davanti a sé al centro della valle, un corso d’acqua caratterizzato da molte anse.

Queste sono le condizioni basilari a cui si deve fare riferimento quando si intraprende un’analisi.

Resta inteso che non esistono siti buoni o cattivi in assoluto: ad esempio una palude è un ottimo sito se la consideriamo dal punto di vista di rane o zanzare.

Occorre quindi vedere quali sono i bisogni, i desideri e le paure di coloro che vi risiedono.

Il sito d’altronde è il luogo in cui viviamo, lavoriamo, o in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo e non può essere esaminato a prescindere dall’ambiente circostante e dai vari campi energetici che lo caratterizzano; questo perché più esso è variegato e più campi esistono e più possibilità di adattamento possiamo trovare.

Il Feng-Shui è pregno di significati profondi: indica l’unicità di tutto il cosmo, nel senso che il macro ed il micro si influenzano vicendevolmente e giungono quindi a determinare l'ambiente stesso; viceversa quest’ultimo influenza i suoi costituenti.

Questa premessa era necessaria perché su di essa pone fondamento tutto quello di cui stiamo parlando: possiamo farcene un’idea esaminando le sensazioni che proviamo entrando in una casa o in un ambiente, il senso è di attrazione, ci procura pace, felicità o nutriamo un senso di disagio.

Ciò avviene perché in ogni luogo noi siamo circondati da svariati tipi di energia: termica, sonora, elettromagnetica, luminosa……. Energie che influenzano il nostro essere e la nostra vita.

Nel 90% delle persone questo avviene in modo inconscio, perché l’educazione che riceviamo sin da piccoli ci impone di ragionare e razionalizzare su tutto.

Il Feng-Shui, può essere la porta che vi restituisce quella consapevolezza ormai perduta che vi permetterà di nuovo di usare queste informazioni per rendere più armonico l’ambiente in cui vivete.

In effetti, l’ambiente lo troviamo in un certo stato, già fatto da altri ma nulla ci vieta di modificarlo ed adattarlo alle nostre nuove esigenze.

Ovviamente essendo noi tutti a diversi stati di conoscenza non sempre creiamo gli ambienti a noi più adatti; chiedetevi perché avete arredato la casa in un certo modo e scoprirete dopo una accurata analisi diversi aspetti del vostro essere.

In più va ricordato che il Chi tende a seguire gli spigoli, a convergere negli angoli e ad accelerare la sua corsa in linea retta, in questo ultimo caso crea le cosiddette “Frecce segrete”: che sono veri e propri uragani di energia che convergono su uno stesso punto causando una forte alterazione del punto stesso.

Spero che vi sia chiaro che il tipo di ambiente determina il sentirsi a proprio agio oppure no, e che ciò produce un particolare stato emotivo che poi si riflette sulle vostre azioni, determinando un comportamento che potrà essere motivato e produttivo oppure no.

Eccoci quindi arrivati all’importanza della casa in quanto tale: essa è un ambiente biologico, un ecosistema ed in quanto tale da considerarsi vivo.

Rappresenta anche la nostra pelle, l’involucro che funge da vestito e serve a proteggerci dalle intemperie ma rappresenta anche il simbolo con il quale vogliamo apparire.

La casa rappresenta simbolicamente noi: la porta d’entrata è la bocca, la scala di accesso la lingua, balconi e finestre occhi e naso, il tetto i capelli, la struttura portante le ossa, le tubature vene e arterie, la linea elettrica il sistema nervoso; le pareti i muscoli, le porte le valvole di regolazione del flusso del Chi.

Talvolta il malfunzionamento di alcune di queste parti determina un deficit od un eccesso di Chi con presunti rapporti con le parti corrispondenti.

Se continuiamo questa analisi e la applichiamo alla sfera psichica troveremo che la cantina corrisponde al subcosciente, al passato, alla rimozione delle cose inutili.

Il piano terreno riguarda invece la sfera della mente cosciente e l’esterno.

Il primo piano la vita interiore, quindi i sogni e i desideri.

La soffitta i desideri irrealizzabili se non è abitabile, al contrario riflette un po’ le caratteristiche della cantina.

Il terrazzo altro non è che il vostro futuro.

Le case dovrebbero essere parte del paesaggio e con la loro forma e presenza contribuire in qualità di elemento ad armonizzare il paesaggio stesso e seguendo gli insegnamenti del Feng-Shui avere una forma regolare, quadrata o rettangolare.

Inoltre le parti della casa dovrebbero riprodurre le funzioni psicobiologiche di chi vi abita ed essendoci delle relazioni simboliche con la vostra psiche si dovrebbero tenere separate le zone familiari da quelle in cui possono accedere gli estranei, il meglio su piani differenti.

Nel Feng-Shui una parte importante è affidata ai cinque elementi che vengono associati ai colori, alle stagioni, alla direzione ed anche ai pianeti.

Il ciclo produttivo è dato dal Fuoco che produce la Terra che produce il Metallo che produce

l’Acqua che produce il Legno che a sua volta produce il Fuoco.

Quindi gli elementi sono i seguenti: Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, Legno; e l’Aria direte voi?

L’Aria trasporta il Feng-Shui.

Oltre al ciclo produttivo esiste naturalmente un ciclo distruttivo:

il Legno uccide la Terra che uccide l’Acqua che uccide il Fuoco che uccide il Metallo che uccide il Legno.

Ognuno di voi alla nascita rappresenta un elemento diverso ed integrare nel proprio ambiente il proprio elemento abbinandolo a quelli compatibili aiuta a creare una giusta atmosfera.

Vi rimando per quello che caratterizza gli elementi alla lettura dei testi che troverete in calce a questo fascicolo.

Per concludere il rimedio migliore della cura del Feng-Shui, è quello che non si vede, quello supremo per eccellenza è di non aver bisogno di rimedi perché si è scelto il sito in cui vivere in perfetta armonia tra Cielo, Terra e Uomo.

Nel corso dei secoli il Feng-Shui ha elaborato molte leggi applicative ma per essere felici basterebbe seguirne solo una: Zi  Ran.

Che in ambito culturale taoista e non solo significa: la Via della Naturalezza.

Il lasciare fluire le cose, le persone, gli eventi, gli spazi…. Rispettando la loro propria natura, applicando il WU   WEI, cioè il non interferire nel corso naturale dei mutamenti, cercando di evitare l’artificialità e la deturpazione del paesaggio, la cui architettura ci insegna, ad esempio ad inserire nel contesto territoriale il costruito.

Quindi se ne avete la possibilità, costruite con armonia in un luogo armonico e non avrete bisogno di rimedi che vanno applicati solo al paesaggio, al costruito ed all’arredamento interno.

Un ultimo consiglio che è stato anche quello del mio primo maestro:” dominate la fretta, coltivate la pazienza e soprattutto non disdegnate di mettervi all’ascolto di ciò che vi circonda, vi è più saggezza ed insegnamento in un albero, in una montagna, in un fiume che scorre, nelle nuvole del cielo che in tutti i libri della terra.”


Testo di Roberto Berretta - Tutti i diritti riservati