Bioritmi di Paolo Forni © 1998 |
Le Origini Fin dall'antichità sono stati individuati dei cicli a cui gli esseri umani sono soggetti nella loro vita di ogni giorno. Cinesi, Egizi e Greci sembra avessero già compiuto delle osservazioni molto approfondite con buoni risultati. Tuttavia in età moderna si fa risalire i primi studi sulla Bioritmica, la scienza che studia l'equilibrio della vita, alla fine del secolo XIX. Herman SWOBODA, docente di psicologia all'Università di Vienna, e Wilhelm FLIESS, medico otorinolaringoiatra di Berlino, indipendentemente l'uno dall'altro, mediante l'analisi di numerosi dati statistici di pazienti, giunsero ad individuare due cicli, uno detto FISICO di 23 giorni ed uno detto EMOTIVO di 28 giorni, che, nel loro divenire ed intersecarsi vicendevole, influenzavano la vita dell'essere umano. Successivamente, nei primi decenni del XX secolo, a seguito degli studi statistici di Alfred TELTSCHER, ingegnere ed insegnante di meccanica di Innsbruk, si aggiunse un terzo ciclo, detto INTELLETTIVO, di 33 giorni. Da allora gli studi e le applicazioni pratiche dei cicli bioritmici sono proseguite un po' in tutto il mondo. I Cicli La Bioritmica parte dal presupposto che l'essere umano nel momento della sua nascita alla vita si struttura su tre binari diversi, paralleli e intersecantesi: quello fisico da cui deriverà l'energia osseo-sanguigno-muscolare che sorregge l'impianto scheletrico fino alla morte; quello emotivo che determina gli sbalzi di umore, le intuizioni, la sensibilità inconscia; e quello intellettivo, la base sulla quale poggia l'impianto dell'intelligenza, della memoria e della capacità di ragionamento derivata dall'agilità mentale. Queste tre funzioni rappresentano i cicli della vita, la regolarità e le oscillazioni di quelle componenti che la Bioritmica definisce con tre curve sinusoidali che si intersecano tra di loro stabilendo i diversi momenti della vita nei quali il vigor fisico, il buonumore e l'agilità mentale coincidono e si diversificano. (1) Nel loro alterno divenire i tre cicli danno luogo a 27 possibili combinazioni ciascuna con una propria caratteristica ed interpretazione. (2) I giorni d'inizio e metà ciclo, in cui vi è il passaggio da una fase bassa ad una alta o viceversa, vengono definiti CRITICI in quanto in quei giorni l'essere umano, su base statistica, è maggiormente soggetto a compiere degli errori in quanto si viene a trovare in uno stato di tensione con un alto grado di instabilità. La Bioritmica non ha come obiettivo la predizione del destino futuro del soggetto bensì il raggiungimento di una maggiore conoscenza dell'essere umano mediante lo strumento dei grafici dei tre cicli e l'osservazione delle reazioni alle varie fasi. Cosicché non è detto che in un giorno critico debba necessariamente succedere qualcosa di sgradevole. Vi è solo maggiore probabilità che accada in quel giorno perché per ragioni biologiche si è in condizioni tali da favorire il verificarsi di tale evento negativo. Tuttavia sapendo che in tale giorno si è maggiormente soggetti a sbagliare si può prestare più attenzione e scongiurare così il verificarsi di tale evento. Interessanti studi sono stati fatti per verificare le interrelazioni tra cicli bioritmici e fasi lunari. (3) Numerose sono state le applicazioni pratiche della Teoria Bioritmica specialmente in quei settori in cui vi è la necessità di porre maggiore attenzione alla gestione delle risorse umane. (4) Sicuramente la Bioritmica può essere un valido e semplice strumento per conoscere meglio sé stessi .
Note: (1) George THOMMEN, "IL LIBRO DEI BIORITMI", Cesco Ciapanna Editore, Roma, 1981, pagg. 14-15. (2) Jean de BLANCHEFORT, "GUIDA AI BIORITMI", Armenia Editore", Milano, 1988, pagg. 139-153. (3) Jean de BLANCHEFORT, op. cit., pagg. 54-63 (4) George THOMMEN, op. cit., pagg. 88-114. |