LO STRANO CASO DI EMANUELA ORLANDI

di Laura Poggiani

 


Il caso di Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, fece molto scalpore a suo tempo e successivamente ancor di più a seguito delle dichiarazioni sul suo ipotetico destino che, puntualmente, si sono affacciate nei momenti più disparati. 

Dell’allora quindicenne Emanuela si persero le tracce il 22 giugno 1983. Quel giorno la ragazza si recò alle 17.00 a una lezione di flauto presso il Conservatorio Pontificio e successivamente, alle 19.00, telefonò alla sorella raccontando di aver ricevuto una proposta di volantinaggio per una sfilata di moda e preannunciò l’immediato ritorno a casa. Alcuni testimoniarono poi di averla vista alla fermata dell’autobus dove si era accostata anche un’auto BMW nera. In seguito il cardinale Oddi dichiarò che Emanuela quella sera rientrò in Vaticano per uscirne su un’auto.

Inizialmente sembrò una sparizione di un’adolescente come tante, ma nel giro di poco tempo diventò uno dei casi più oscuri della storia italiana che coinvolse Vaticano, Istituto per le Opere di Religione (IOR), Banda della Magliana, Banco Ambrosiano e servizi segreti di diversi Stati, in un intreccio che non è ancora stato districato.

Il suo caso rimbalza nuovamente sulle pagine della cronaca quando, dopo l’attentato a Giovanni Paolo II, Ali Agca rivela che, a suo dire, Emanuela Orlandi sarebbe viva e nascosta in Turchia dove addirittura si sarebbe sposata ma anche questa voce, come tante altre, non sembra trovare grandi riscontri.

Tutto questo fino a giugno 2008, quando all’improvviso Sabrina Minardi, l’ex compagna del capo della cosiddetta “Banda della Magliana”, Enrico De Pedis, detto Renatino, rivela che Emanuela sarebbe stata rapita e uccisa dopo che suo padre, in virtu’ del lavoro che svolgeva all’epoca nella Prefettura vaticana, era entrato in contatto con delle carte scottanti. Il rapimento sarebbe stato richiesto, secondo una confidenza fatta da De Pedis alla stessa Minardi, addirittura da Mons. Paul Casimir Marcinkus, allora presidente dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), la banca del Vaticano, interessato a regolare alcuni giochi di potere; la Minardi avrebbe altresì aggiunto di aver personalmente accompagnato ragazze compiacenti ad incontri privati col monsignore.

La donna rivela anche la collocazione del nascondiglio dove sarebbe stata tenuta prigioniera Emanuela e stavolta queste dichiarazioni sembrano trovare dei riscontri oggettivi. 

Ciò che ha portato a collegare il De Pedis alla Orlandi è un insieme di fatti molto curiosi e particolari, primo tra tutti la strana vicenda della sepoltura di De Pedis. La basilica di Sant'Apollinare a Roma, nella cui cripta si trovano le sue spoglie, fa parte dello stesso edificio in cui aveva sede la scuola di musica frequentata dalla ragazza, dove Emanuela fu vista per l'ultima volta.

Ad avvalorare l'ipotesi e a far ritornare alle cronache lo strano legame fu anche il figlio di Roberto Calvi, secondo il quale il caso della morte del padre e le oscure vicende del Banco Ambrosiano sarebbero strettamente legate alla scomparsa della giovane. Tutte vicende connesse alla Banda della Magliana e ad Enrico De Pedis.

Contemporaneamente si evidenzia nell’ambito delle indagini come Emanuela assomigli fisicamente ad altre 11 ragazze, tutte scomparse nello stesso periodo ed accomunate dall’identica passione di sfondare come modelle. 


IL TEMA DI EMANUELA





Capricorno asc. Sagittario, il suo TN mostra, sin dalla prima occhiata, alcuni elementi quantomeno inquietanti. Giove, dispositore dell’Asc., si trova in Casa IX, quella dell’estero, opposto a Marte, definito dalla tradizione il “piccolo malefico”, ci parla di possibili incidenti, anche gravi, che possono aver coinvolto Emanuela. La Luna, espressione della femminilità, è anch’essa in una posizione piuttosto delicata: dispositore della Casa 8, quella della morte, è situata proprio nella 8° e forma l’apice di una figura, chiamata “Punto di Talete”, che la collega proprio all’opposizione Giove/Marte già poc’anzi menzionata. Inoltre, la Luna è anche quadrata sia a Saturno, definito il Grande Malefico dalla tradizione, che a Urano, pianeta degli eventi imprevisti.
Tutto sembra, quindi, parlare di un evento improvviso e violento (Urano/Marte in aspetto alla Luna) che può causare la morte (casa 8° pesantemente coinvolta). Marte-violenza, inoltre, è particolarmente negativo: oltre agli aspetti già citati, è anche quadrato a Nettuno e quadrato all' As (un inganno alla base di un evento che può causare violenza al soggetto).

Alla luce dell’Astrologia Uraniana, l’analisi del TN di Emanuela aggiunge ulteriori particolari interessanti.

SOLE= MARTE/ZEUS
Ferite da bruciature e fuoco in generale.

SOLE=URANO/HADES
Grande pericolo, soggetto che si trova improvvisamente esposto ad eventi che causano ferite/morte improvvisa, omicidio nelle ore diurne, perdite a causa di disaccordi e tensioni.

SOLE=HADES/VULKANOS
Deformazione. Mutilazione. Corpo che si infetta e si indebolisce. Costrizione a vita di dipendenza

LUNA=SATURNO/APOLLON
Ore di lezione. Separazione.Abbandono di un progetto educativo.Separazione tra nazioni.

LUNA=MARTE/ADMETOS
Obbligo di lavorare in posti affollati. Lavoro da prigioniero o da schiavo.Situazioni di terrore.

MARTE=SATURNO/ADMETOS
Periodo molto triste. Malattia, separazione o interruzione del lavoro per un lungo periodo di tempo. Morte per investimento.


Alla luce di quanto emerge con l’Astrologia Uraniana, quindi, si riducono notevolmente le speranze di trovare Emanuela ancora in vita.


Sul triste destino di Emanuela anche le Stelle Fisse sembrano rincarare la dose. 

Marte congiunto Fomalhaut. 
Fomalhault, Alfa Piscis Austrinus, detta anche "bocca del pesce," favorisce l’insorgere di ostilità da parte di persone potenti o altolocate. Questa congiunzione inoltre indica anche molti nemici, sia segreti che palesi, momenti di forti difficoltà personali, pericolo di traumi o ferite.

Un ultimo particolare interessante: il Sole di Marcinkus è congiunto a quello di Emanuela mentre quello di De Pedis è al trigono esatto di ambedue.


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